tag:blogger.com,1999:blog-52264846728925767022024-03-05T22:13:24.752+01:00Sadik Underground Review (Sito chiuso)Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.comBlogger170125tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-74856384684554848082013-07-27T18:08:00.000+02:002013-07-27T19:19:09.395+02:00TOP 3: LUGLIO (2013)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzbfub6S5Q5qi4j5CR6E-pr1p3YOLx7tsKREzp_uDpOmTJ2uznJWJOOCFrreJur2s-ehFnYRasQ-SmIFTmTwFw0Eh3VLWQBxz3RyJ8MCGocbFBPGWdPgl94iXLWyGJgOmaprlB5Utb50yb/s1600/Top+3+Luglio.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzbfub6S5Q5qi4j5CR6E-pr1p3YOLx7tsKREzp_uDpOmTJ2uznJWJOOCFrreJur2s-ehFnYRasQ-SmIFTmTwFw0Eh3VLWQBxz3RyJ8MCGocbFBPGWdPgl94iXLWyGJgOmaprlB5Utb50yb/s400/Top+3+Luglio.JPG" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b><span style="color: yellow;">1. </span><a href="http://sadikundergroundreview.blogspot.it/2013/07/nude-plastic-planet.html"><span style="color: yellow;">Nude</span></a></b><br /><span style="color: white;"> Gothic Metal/Indie/New Wave</span></span><br />
<span style="background-color: black; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b><span style="color: yellow;">2. </span><a href="http://sadikundergroundreview.blogspot.it/2013/07/ptsd-sense-of-decay.html"><span style="color: yellow;">PTSD</span></a></b></span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"> Alternative Metal</span><br />
<span style="background-color: black; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b><span style="color: yellow;">3. </span><a href="http://s.r.l./"><span style="color: yellow;">S.R.L.</span></a></b><br /><span style="color: white;"> Thrash/Death Metal</span></span>Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-90602329935840436562013-07-27T13:13:00.000+02:002013-07-27T18:14:45.883+02:00S.R.L. - UNUS ET VIGINTI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3IdhlJEyLmHjw2W13OMnQ_FBJfcS0qn7zVK2Ra1XkvH7G3tgu148ijWL7XBmP24ydAnsny-fjJ53DNY0Dz19JgWy3IA374c1ZgEb9LLj7rvyQICXjgqrbbUM2aK9yyPCJIMxAuSP4xcIP/s1600/SRL-Unus-Et-Viginti-2013.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3IdhlJEyLmHjw2W13OMnQ_FBJfcS0qn7zVK2Ra1XkvH7G3tgu148ijWL7XBmP24ydAnsny-fjJ53DNY0Dz19JgWy3IA374c1ZgEb9LLj7rvyQICXjgqrbbUM2aK9yyPCJIMxAuSP4xcIP/s400/SRL-Unus-Et-Viginti-2013.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 17px;">Avete presente quella rara sensazione che provate al termine di un lavoro compiuto alla perfezione? La soddisfazione provata dopo ciò che può essere un buon voto, un concerto andato bene o vedere la vostra smisurata collezione di vinili in perfetto ordine alfabetico-cronologico troneggiare su una mensola del vostro soggiorno? Cosa si può dire di un risultato perfetto nella sua semplicità, ottenuto con meticolosità e impegno, se non tentare di svolgere basilarmente un riassunto delle impressioni generali del disco, stile prima elementare? </span><span style="line-height: 17px;">Annata 1992, gli Srl, capisquadra Thrash/Death della nostra penisola, non sono il gruppo che punta all’ innovazione mediante premature scorciatoie sperimentali, ma che decide di prendersi il tempo che serve per non saltare alcuno strato della creazione dei propri pezzi senza ricadere nei soliti cliché Prog. Pazienza, quindi, se gli Srl hanno aspettato cinque anni prima di De Humana Maiestate, se ciò è servito ad orchestrare un lavoro simile senza forzare le tappe. </span><span style="line-height: 17px;">Se in ventuno anni il gruppo non ha sfondato, il motivo è probabilmente che non c’è un vero e proprio stile, dal punto di vista musicale; dove i Children Of Bodom hanno trovato le tastiere e i Sunn O))) la lentezza, i nostri connazionali hanno preferito attenersi ad una concezione del Death/Thrash lineare al punto da dover quasi fungere da esempio per capire a fondo la struttura del genere. </span><span style="line-height: 17px;">Unica particolare connotazione del gruppo è la presenza di testi in italiano. Dove gruppi di culto nell’ underground come Distruzione, Clinicamente Morti e Necrofili hanno invece optato per parlare di morte e devastazione, gli Srl rasentano la genialità, descrivendoci un 1984 di prigionia e schiavitù, ovviamente con il loro tradizionale stile: come non inchinarsi alla macchiavellica follia delle strofe di Filastrocca, traccia che apre l’album e inizia a introdurci nel calderone di genio e sregolatezza tipico dell’opera? Come può un pezzo il cui stacco sia la filastrocca “machebelcastello” cantata in scream non aprirci nuovi scenari di immensa estasi della perfezione artistica? </span><span style="line-height: 17px;">Ottima scelta anche per quanto riguarda la disposizione delle tracce, che per quanto possa sembrare futile è diventata un’arte per appassionati di musica del calibro di Nick Hornby (Alta Fedeltà); aprire e chiudere bene, e nel mezzo risparmiare cartucce, magari lasciando spazio a virtuosismi e strumentali. Va certamente attribuita buona parte della riuscita di Unus Et Viginti a Jerico Biagiotti, storico bassista degli Srl, che si è occupato di riarrangiare i brani senza spolverarli con qualche innovativa tecnica di registrazione, ma ricostruendone la struttura pezzo per pezzo. </span><span style="line-height: 17px;">In conclusione: gli Srl e questa loro meravigliosa creazione ci danno prova dell’immensità del panorama musicale italiano troppo spesso sottovalutato; come molti altri gruppi, anche loro sono attivi senza sosta da svariati anni, e noncuranti delle proprie cicatrici continuano a suonare. Ogni giorno nascono nuovi gruppi, nuove etichette, nuovi stili, ma davvero pochi lasciano il segno; complici noi e internet, tra Youtube, Torrent, Audiothief ed Emule, che senza riuscire a porre freno alla nostra libidine uditiva scarichiamo e scarichiamo compulsivamente. Ebbene io vi invito a continuare così (in c**o a Yngwie J. Malmsteen) per gruppi che ormai hanno già un posto fisso nella storia; ma questo disco, non c’è scusa che tenga, deve trovare fisicamente posto nella vostra collezione il prima possibile.</span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="background-color: black; line-height: 17px;"><br /></span></span>
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="background-color: black; line-height: 17px;"><b>VOTO: 8/10</b></span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="background-color: black; line-height: 17px;"><span style="color: white;"><b>-</b></span></span><span style="line-height: 17px;"><span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><b>Mørke-</b></span></span></span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 17px;"><span style="color: white;"><b><br /></b></span></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/BxxZrPY6rQs?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-5914642149325944262013-07-26T18:20:00.000+02:002013-07-26T18:20:33.880+02:00MORTAL FORM - THE RECKONING<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9mxfH0DR-GUZI0DsjKa8YmR8eIOtKM0iM_MNFuBGBBogxJkitNu3v8n-frnADPTh0bZv7a84Ppe6mSzUNdyczE-QA7RRLCZWpvGUj-75GYyWl0bCnEb3SRDhjCSugCJjYOV4X0WSU1rKX/s1600/Mortal+Form.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9mxfH0DR-GUZI0DsjKa8YmR8eIOtKM0iM_MNFuBGBBogxJkitNu3v8n-frnADPTh0bZv7a84Ppe6mSzUNdyczE-QA7RRLCZWpvGUj-75GYyWl0bCnEb3SRDhjCSugCJjYOV4X0WSU1rKX/s400/Mortal+Form.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 17px;">Dal paese dei tulipani, passando per la label italiana My Kingdom Music, ecco giungere ai nostri padiglioni auricolari "The Reckoning", ultima fatica degli olandesi Mortal Form. </span><span style="line-height: 17px;">La proposta del gruppo è un Thrash/Death classico, molto equilibrato e ben suonato. Insomma questi "ragazzi" sono attivi dal 1994, e quindi di esperienza ne hanno a bizzeffe direi. </span><span style="line-height: 17px;">Rispetto al precedente "Taste the Blood" possiamo segnalare un cambio di line-up che vede l'ingresso di Ralph (voce, in passato con i Witchtower) autore di una prova rocciosa e convincente. </span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;">Dopo una breve intro da "apocalisse imminente" ecco l'accoglienza senza riguardi di "Storm Before the Calm", un ottimo pezzo di apertura. La produzione mette in primo piano il lavoro delle chitarre di Vincent e Teun, assolutamente pregevole, lasciando però in secondo piano la sezione ritmica che fatica a sorreggere questo muro devastante creato dalle due asce. Il risultato è che certe parti risultano poco groovy e meno incisive; e pensare che sarebbe bastato così poco per ottenere un risultato decisamente più "in your face" e moderno. "Forsaken Graves" parte con una classica intro di batteria in fade-in per poi assalirci con del puro Death Metal, mentre "Dungeon" possiede un chorus molto efficace. Il lavoro svolto dal basso pur non svettando a causa della produzione è davvero di primo livello in tutte le tracce, e direi che in "Apocalyptic aftermath" ne abbiamo la riconferma ulteriore. Ciò che si nota con il proseguire dell'ascolto è che realmente non vi è un pezzo brutto o che non gira bene. Da "As nature turns evil" a "Miasma", per poi passare al singolo "At fever pitch" fino alle tracce conclusive questo lavoro mantiene i suoi pregi e i suoi difetti, risultando comunque piacevole all'ascolto. Ciò che manca ancora è però quella scintilla che trasformi un buon brano in qualcosa di memorabile. Aspettando la decisiva conferma godiamoci questo disco per quello che è: intenso Death Metal suonato con passione.</span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><br /></span></span>
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b>VOTO: 7/10</b></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b>-BERTUZZ-</b></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b><br /></b></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/tqL9ezcg9VQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-18561388467158958092013-07-23T19:25:00.001+02:002013-07-23T19:52:03.437+02:00REMNANTS OF DIVINATIONS - SLEEPLESS<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3gmwdAJHSvvCRN8tN3v9EpqnN38pIpa7t18fijyHTKeuTHFzwVs1APODgqwlQzgPWhrrT34JJD3Z44J0ISPWZI4MqzRJGX8azeiqDdVAxS4d-LE_ynvzbLD3DRYrBIe16IAR77hK09K8n/s1600/Front.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3gmwdAJHSvvCRN8tN3v9EpqnN38pIpa7t18fijyHTKeuTHFzwVs1APODgqwlQzgPWhrrT34JJD3Z44J0ISPWZI4MqzRJGX8azeiqDdVAxS4d-LE_ynvzbLD3DRYrBIe16IAR77hK09K8n/s400/Front.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 17px;">Per quanto il Brutal Death Metal non sia un genere che esploro o conosco bene, la band di oggi mi è piaciuta e avrei preferito </span><span style="line-height: 17px;">che il loro EP "Sleepless" avesse avuto più di 6 tracce. </span><span style="line-height: 17px;">I Remnants Of Divination con il loro EP propongono un Brutal Death vario dal punto di vista del riffing e delle </span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;">parti di batteria, con blast beat potenti e cattivi quando serve. Come già detto il riffing è molto poliforme, ma la prima cosa che si nota è la potenza di alcune parti come nella quarta traccia "Odio", dove le chitarre tentano proprio di distruggervi l'apparato uditivo. La cosa che mi è piaciuta di più nell'ascoltare questo disco è la voce, con uno scream potente e molto "convincente" possiamo dire, che si adatta perfettamente alle parti suonate dal resto della band; insomma una parte vocale veramente ben gestita. La potenza insomma in questo disco abbonda, soprattutto nella terza e nell'ultima traccia dove quasi non mi partivano le casse del pc. </span></span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 17px;">Le uniche due pecche dell'album sono una la produzione che manca di quel "pizzico" di violenza/effetto per condire parti vuote come nella</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 17px;"> </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;">quinta traccia "On my skin" e la batteria che purtroppo è realizzata a pc. Nonostante tutto questo EP è molto originale e ve lo consiglio, dato che è piaciuto a uno come me che di Brutal Death ascolta pochissimo, ottimo lavoro da parte di una band nostrana che spero molti cominceranno a seguire.</span></span></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><br /></span></span>
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b>VOTO: 7,5/10</b></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b>-KOR3-</b></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b><br /></b></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/iimW5sS5yF4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-21047812556903268732013-07-22T18:56:00.000+02:002013-07-22T18:56:15.591+02:00HIGHLORD- THE WARNING AFTER<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5vWidtmVQ5f_loBoCVzR-S8LwWAIEmVeJdidwfY6mZDQl5InIil4d7-vkvfXr-usfZf4UEnZwKiUIa874xTDFOrj14IOc8vqKY3NUlUEFt-1ZkVTo0THyIbNIhz9BtWvP_kVWQk5x_lav/s1600/highlord-the-warning-after-c76297-1024x1024.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5vWidtmVQ5f_loBoCVzR-S8LwWAIEmVeJdidwfY6mZDQl5InIil4d7-vkvfXr-usfZf4UEnZwKiUIa874xTDFOrj14IOc8vqKY3NUlUEFt-1ZkVTo0THyIbNIhz9BtWvP_kVWQk5x_lav/s400/highlord-the-warning-after-c76297-1024x1024.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 17px;">The Warning After è il settimo album del gruppo piemontese Highlord, attivo dal 1996. Pubblicato dall'etichetta Punishment 18, il disco offre un Power/Heavy molto melodico, con trame piuttosto complesse che spesso ricordano atmosfere Prog, con riff veloci e cambi di tempo continui. Gli Highlord sono musicisti e songwriters eccellenti, ma hanno un difetto che purtroppo non si può fare a meno di notare: le linee melodiche della voce. Il cantante Andrea Marchisio, nella band dal 2002, quando sostituì il predecessore Vascè, ha una buonissima estensione vocale e un timbro pulito e piacevole che spesso mi ricorda James LaBrie, ma le linee vocali spesso (soprattutto nella prima parte del disco) non esaltano le sue doti, sprecandole, e non lasciano nulla di interessante</span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;"> all'ascoltatore. L'album si apre con un intro non indimenticabile, "Tonightmare", al quale segue "The Goggle Mirror", veramente bellissima dal punto di vista musicale ma- come anticipato- mediocre dal punto di vista vocale. Stessa identica opinione per la successiva "Brothers to the end". Dopo un piacevole interludio strumentale di circa due minuti inizia il vero The Warning After: musica eccellente e finalmente Marchisio che sfodera tutta la sua estensione e ritornelli di gran classe come in "Standing in the Rain" o nella successiva "No More Heroes". Da segnalare anche "Of tears & rhymes", un crescendo maestoso introdotto dal pianoforte di Emanuele Salsa e impreziosito da un eccezionale assolo di Stefano "Sted" Droetto alla quale segue la titletrack, bella canzone che però non aggiunge nulla alla ricetta del disco. La nona traccia "In this Wicked World" è caratterizzata da un martellante riff Heavy e un assolo con Wah- wah molto melodico, che ci trascinano poi alla traccia finale, "Arcade Warriors" classica canzone Power con coro epico nel ritornello. Siamo giunti alla fine, e per il recensore è molto difficile dare una valutazione: la band è senza dubbio composta da musicisti formidabili, ma metà album zoppica per via di vocals piuttosto superficiali, e dopo quasi 20 anni di esperienza e tonnellate di talento questo è un errore non trascurabile. Peccato, poteva essere veramente un capolavoro.</span></span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;"><br /></span></span>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;"><b>VOTO: 7,5/10</b></span></span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;"><b>-JACK-</b></span></span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;"><b><br /></b></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/Lq0JeTsp6vQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-65481873408771350942013-07-21T17:52:00.001+02:002013-07-21T17:52:32.716+02:00NUDE – PLASTIC PLANET<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrAOzf-JHx5p1BbpmhARvqDuU-p348WAizpb9c7fue8TDexRGya41L5aSz6CSznr_ee24oSH6sC931wP6-VEuHR8sv-z8bYw5nBQOIYliwqOErnUVU_1ELEKANOKtTJXV-w34A5Aab-96W/s1600/Nude.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrAOzf-JHx5p1BbpmhARvqDuU-p348WAizpb9c7fue8TDexRGya41L5aSz6CSznr_ee24oSH6sC931wP6-VEuHR8sv-z8bYw5nBQOIYliwqOErnUVU_1ELEKANOKtTJXV-w34A5Aab-96W/s400/Nude.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Bene. Ora, come fa la My Kingdom Music a tirare fuori tutti
questi disconi? Mi spiego meglio: la nostra carissima etichetta-partner ha
fatto uscire più dischi quotati 10/10 in questo sito; ha lanciato album
capolavoro come l’ ultimo di Apolokia e dei Radiance, senza trascurare dischi
di spessore come quelli dei Crest of Darkness e PTSD. “Plastic Planet” è l’
ennesimo album ben riuscito e interessante, andante a toccare generi originali
e non troppo semplici -purtroppo trascurati nel nostro paese-. I dieci brani
contenuti in questo album hanno molte sfaccettature tipiche di generi come l’
Indie, la New Wave, il Gothic Metal, e perché no, l’ Electro Gothic; il tutto
ricoperto da un sound oscuro che sa fortemente di anni ’80: infatti come band
di riferimento troviamo i Joy Division, Sister’s of Mercy e New Order. Direi
che la band ha molti punti forti: nelle atmosfere create c’è molta sostanza,
soprattutto per quanto riguarda l’ effettistica intensa e limpida; belli i riff
puramente alla Paradise Lost e le linee vocali, le quali hanno pure un timbro
perfetto per la proposta musicale di questi cinque ragazzi. L’ ascolto del
disco risulta scorrevole e piacevole, a tratti anche toccante, soprattutto in
brani di rilievo come “Neon Smile”, “Old Fashion Doors” e la conclusiva “Much
better”; c’è da dire comunque che il mixaggio da una grossa valorizzazione al
disco, in quanto ogni minimo suono è limpido e cristallino: insomma, una
produzione perfetta. E’ un grosso peccato che il nostro paese non dia spazio a
band come questa… Ma per lo meno offre un ascolto accessibile a tutti, anche
amanti dei Depeche Mode, e forse anche a qualche appassionato dei Sinezamia.
Sfiorato il capolavoro.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>VOTO: 9/10</b></span></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>-SADIK-</b></span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br /></b></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/eqAffLrV-R0?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-66169784340008501302013-07-20T12:26:00.000+02:002013-07-20T12:26:17.922+02:00I HATE WHEN ELEVATOR'S DOOR OPEN UP AND A RAPTOR APPEARS IN FRONT OF ME - DECIMATE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOAtsrmPMPSm0CCoFbKRl6dorlhOXl6bLsIzRY_8ICj4ZMZSFEzDN8iOcePlBhopKN3PwHpEe-NNp-AQDkz3Mn0EWkoNUhT7YoDVDqtBsGP3xK4O3vugZ-0wnwX3Tcw-KOworyLoFvbRJV/s1600/556811_496479793708234_1062946203_n.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOAtsrmPMPSm0CCoFbKRl6dorlhOXl6bLsIzRY_8ICj4ZMZSFEzDN8iOcePlBhopKN3PwHpEe-NNp-AQDkz3Mn0EWkoNUhT7YoDVDqtBsGP3xK4O3vugZ-0wnwX3Tcw-KOworyLoFvbRJV/s400/556811_496479793708234_1062946203_n.png" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 17px;">Amanti di Jurassic Park accorrete! </span><span style="line-height: 17px;">La band che da anni stavate aspettando è arrivata! </span><span style="line-height: 17px;">"I Hate When Elevator's Door Open Up And A Raptor Appears In Front Of Me" è il loro nome… no non sto tirandovi un brutto scherzo, è tutto vero. </span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;">Si tratta di una one-man band proveniente da Novara, che fa capo a Nicolò Paracchini, già in forze nei Locus Animae ed Godless Entity. Il genere proposto ironicamente è il Dinogrind, una miscela di Death Metal e Grindcore, suonati con molta ironia e una buona dose di sangue freddo (scusate non potevo resistere). Il concept proposto dal gruppo è chiaramente ispirato al famoso romanzo di Michael Crichton "Jurassic Park" e relativo film, lasciando spazio (dato che si tratta di musica pesante dopotutto) alla classica estinzione dell'umanità. </span></span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 17px;">L' EP si apre con "Prologue" composta da campionamenti "dinosaureschi" vari per poi dar via con "Beyond Human Extinction" al massacro: un pezzo davvero serrato tutto blast beat e violenza, che racchiude nella parte centrale un rallentamento marziale in stile Dying Fetus. 45 secondi di terrore puro. "</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;">Reborn for Glory" è un brano massiccio in cui scream laceranti e growl cavernosi si alternano, richiamando ancora alla mente i "feti morenti" prima citati, per poi lasciare anche lo spazio per un breakdown propriamente -core. "Progress" ci investe con un turbinio di scale e obbligati che ci riportano alle influenze più tecniche (come The Faceless e Rings of Saturn). Successivamente il pezzo si apre inaspettatamente con un arpeggio oscuro e dando spazio a un campionamento tratto dal primo glorioso Jurassic Park. Ben fatto. Le successive tracce non fanno altro che ribadire i concetti esposti nell'apertura del disco segnando però un leggero calo e risultando un po' meno accattivanti. Il disco, che ricordiamo essere un autoproduzione rigorosamente "home-made", non suona affatto male nel complesso anche se una produzione più "viva" gli avrebbe garantito maggior fascino e tiro. Insomma che dire di più…un ottimo esordio, sperando di risentirli presto e con un nuovo esaltante (e speriamo più originale e malato) concept.</span></span></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><br /></span></span>
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b>VOTO: 6,5/10</b></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b>-BERTUZZ-</b></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b><br /></b></span></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b><span style="color: white;"> </span><a href="http://www.youtube.com/watch?v=Rxv4sBvcC2g"><span style="color: yellow;">VIDEO</span></a></b></span></span>Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-78108966805329718302013-07-19T18:23:00.000+02:002013-07-27T13:02:22.173+02:00S.R.L. - DE HUMANA MAIESTATE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt4qKCmjmrNNm4KfrOn-R7kIf-3Pr64cYBNUtZVPWIYNmuzfNdMzT1ImuMwp2tBxD6qUGroVbuvO5H-jKsB2NMWkWExxHretu-3WNAnK8_HM11vB1sabCY8h813YvqPi2oYwKcLAsrN517/s1600/srl_dhm.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt4qKCmjmrNNm4KfrOn-R7kIf-3Pr64cYBNUtZVPWIYNmuzfNdMzT1ImuMwp2tBxD6qUGroVbuvO5H-jKsB2NMWkWExxHretu-3WNAnK8_HM11vB1sabCY8h813YvqPi2oYwKcLAsrN517/s400/srl_dhm.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 17px;">Eccomi qua, pronto a recensire De Humana Maiestate, il quinto album degli SRL (abbreviazione di Società Responsabilità Limitata), coraggiosa band proveniente dalla provincia di Terni attiva dal 1992. Coraggiosa, sì, perché è una band assolutamente diversa dalle altre: per prima cosa i testi sono rigorosamente in italiano, fatto sicuramente raro nel mondo del metallo made in italy, e, ultimo ma non meno importante, il gruppo tocca i generi più disparati e li unisce dando vita ad una miscela metallica assolutamente distruttiva. L'album è diviso in atti e ruota attorno a 6 temi: Torto, Dolore, Rabbia, Vendetta, Appagamento e Dannazione, costruendo quindi al tipico assetto Prog, un cantato tipico del Death Metal e musiche oscillati tra l' Heavy classico e </span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;">il Thrash/Groove più brutale. L'album si apre con un semplice quanto efficace prologo, che immerge subito l'ascoltatore nel mood del disco, per poi spingerlo di colpo nel primo atto (qualitativamente il più bello del platter) e martellarlo con le bellissime "Sangue Fresco" e "Cicatrici", che musicalmente non avrebbero affatto sfigurato su un disco come "...And Justice for All" dei Metallica. Nel secondo atto, quello della Rabbia, la band perde il mordente che aveva acquistato finora, con tre canzoni che non lasciano nulla di particolare all' ascoltatore. Tuttavia il gruppo non ci sta e mostra tutta la sua furia nell' atto della Vendetta, anch'esso composto da tre brani, dal quale emerge tutta la qualità tecnica della band nostrana, con canzoni a velocità serratissime, riff Slayeriani, grida strazianti e cambi di tempo. Segue poi l'interludio Appagamento, -che secondo me è un filler-, e il bellissimo Excipit sulla Dannazione, strumentale così come l'incipit, che dopo circa 40 minuti di musica furiosa ci trasporta in una dimensione sognante e malvagia allo stesso tempo. Facendo un bilancio, dico che la musica contenuta in questo disco rappresenta bene i temi dell'opera, e la band dimostra che i versi in italiano e le sperimentazioni, se ben fatti, possono dare i loro frutti. Bel disco. </span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><br /></span></span>
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b>VOTO: 7,5/10</b></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b>-JACK-</b></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b><br /></b></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/BxxZrPY6rQs?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-34865262716832792592013-07-17T11:56:00.000+02:002013-07-18T18:31:24.420+02:00PTSD - SENSE OF DECAY<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCxJjTYJDrtYjz4CP6Eq_-qtLc5pbCsciFe3MdKkqdaKEWX5LlhuxOTN9UOAPBwVidSqrmptX3rLeAfK0VHs9lVivIwjtxUTi7ZXVR0qpleB83aFPyB1RQJfnfsrmpLKjJPMA6oxTMK3RI/s1600/644037_505771369464406_1682248593_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCxJjTYJDrtYjz4CP6Eq_-qtLc5pbCsciFe3MdKkqdaKEWX5LlhuxOTN9UOAPBwVidSqrmptX3rLeAfK0VHs9lVivIwjtxUTi7ZXVR0qpleB83aFPyB1RQJfnfsrmpLKjJPMA6oxTMK3RI/s400/644037_505771369464406_1682248593_n.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 17px;">La My Kingdom Music finora non mi ha mai deluso, gli artisti che ci propone sono sempre validi </span><span style="line-height: 17px;">e anche in questo giro non si è smentita. </span><span style="line-height: 17px;">I PTSD ci presentano "A Sense of Decay", rilasciato il 20 maggio di quest'anno. </span><span style="line-height: 17px;">Con queste 12 tracce la band si accaparra quella fetta di "metalheads" appassionata al metal leggero, si denotano molto </span><span style="line-height: 17px;">infatti le influenze di 30 Second to Mars (come loro stessi affermano) e Breaking Benjamin. Nella sua interezza </span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;">questo validissimo album propone un Alternative Metal potente per quando riguarda la parte strumentale delle loro canzoni, con sezioni di chitarra molto ritmate in alcune parti (soprattutto nella terza traccia "Parasomnia"); per quanto riguarda le voci il cantante tende e a rimanere nei canoni dell' Alternative Metal classico con dei vocalizzi puliti e impeccabili, molto simili alla voce dell'ex cantante dei Three Days Grace, Adam Gontier. Nel complesso quindi questo album risulta veramente vario e molto originale, senza mai annoiare data la presenza di continui cambi di "atmosfera" come si sente appunto nella già citata "Parasomnia", dove si passa con facilità da parti calme e quasi rilassanti a riff di chitarra devastanti. La traccia che preferisco in assoluto del disco è la Title track, che con quelle parti corali mi ha ipnotizzato sin da subito. La produzione infine è fatta molto bene, con pochissime quasi invisibili sbavature nella registrazione che si possono tranquillamente lasciar perdere. Concludo quindi affermando che seguirò i PTSD sempre di più dato che mi hanno preso subito con l'imponenza di questo disco.</span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><br /></span></span>
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b>VOTO: 8/10</b></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b>-KOR3-</b></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b><br /></b></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/dPcAxjoXtdo?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-49685553277778890412013-07-16T19:05:00.000+02:002013-07-16T19:05:36.061+02:00HELLUCINATION - RUINS<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiOMBiv6ryhSpi7tn3oRus9Y9-ne7ymT73w4sIj3Cxtzlo9tpijKwCOpkzDplkEC-LBVPe7cQRAfVgd9meK1fKSZfwwpqLNP5bHd6wxOrd6RBf5QXuod6caIuZH51mdsDGrofw_eYkSqzP/s1600/319934_573261822694432_113307077_n.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiOMBiv6ryhSpi7tn3oRus9Y9-ne7ymT73w4sIj3Cxtzlo9tpijKwCOpkzDplkEC-LBVPe7cQRAfVgd9meK1fKSZfwwpqLNP5bHd6wxOrd6RBf5QXuod6caIuZH51mdsDGrofw_eYkSqzP/s400/319934_573261822694432_113307077_n.png" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 17px;">Ci troviamo di fronte ad un EP composto da solamente tre traccie, che, tuttavia, si rivelano alquanto particolari. La band si cimenta nella realizzazione di brani Death con qualche influenza Groove, ma sarebbe opportuno partire dal presupposto che, come accade spesso nell’ underground, la qualità di registrazione non è decisamente ottimale. L’ opener “Let Her Bleed” rispetta i canoni del genere, mettendo in mostra la capacità di saper alternare momenti più veloci e potenti</span></span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 17px;"> a momenti decisamente più lenti. La voce non è certamente imponente, ma si adatta perfettamente all’ atmosfera creata. L’assolo prima dell’ ultima strofa non presenta elevate difficoltà, ma poteva certamente essere migliorato. La seguente “Burning Cross” comincia con un’ atmosfera cupa e allo stesso tempo melodica, per poi dare </span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 17px;">spazio a riff di una velocità non proprio omogenea. Il contributo offerto dalla batteria per la riuscita del brano è più che ottimo. La mancanza di assoli vi immergerà in un’ atmosfera che tende più al Groove che al Death, prevalendo diverse sonorità cupe. L’ EP si conclude infine con “End of the Beginning”. Possiamo considerarla la traccia avente più variazioni di velocità, un po' come una sintesi delle precedenti: presenta infatti veloci riff in contrapposizione con atmosfere più cadenzate, seguite poi da un’assolo. Nel complesso, si tratta di un EP ben riuscito. I riff di chitarra non richiederanno certamente una tecnica notevole, ma un riguardo particolare spetta alla batteria purtroppo non valorizzata ottimamente a causa della scarsa qualità di registrazione. La band non introduce alcuna innovazione nell’ ambito del proprio genere, ma si limita solamente a seguire gli schemi convenzionali.</span></span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 17px;"><span style="color: white;"><br /></span></span>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 17px;"><span style="color: white;"><b>VOTO: 7/10</b></span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 17px;"><span style="color: white;"><b>-MasterEvil-</b></span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 17px;"><span style="color: white;"><b><br /></b></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object width="320" height="266" class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://img.youtube.com/vi/J-9sf_nlA9k/0.jpg"><param name="movie" value="http://youtube.googleapis.com/v/J-9sf_nlA9k&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://youtube.googleapis.com/v/J-9sf_nlA9k&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-36975805737019575302013-07-15T17:08:00.000+02:002013-07-15T17:08:08.274+02:00FROSTAGRATH & VIRAGHA – DUST SHALL REMAIN<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRovQrUu_nWhz5vk7FGRIoT5qVJ3v4d-8DYCGuSSaf9BqzTHTbR2QZWgGnmCJ01Z2TJWiTH5aj2qruQp_3thDgt0g6vob2VfUDynBxkFotjS_TsH7LsIU9-aFxDTBJqchtxyJUsg37Vd32/s1600/578344_507154802687621_1106687343_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="378" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRovQrUu_nWhz5vk7FGRIoT5qVJ3v4d-8DYCGuSSaf9BqzTHTbR2QZWgGnmCJ01Z2TJWiTH5aj2qruQp_3thDgt0g6vob2VfUDynBxkFotjS_TsH7LsIU9-aFxDTBJqchtxyJUsg37Vd32/s400/578344_507154802687621_1106687343_n.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Era da tempo che non mi facevo una full-immersion nel
Depressive, e fortunatamente oggi mi è capitato tra le mani questo split di
Frostagrath e Viragha. Forse qualcuno di voi conoscerà già Frostagrath a causa
delle recensioni dei due dischi precedenti presenti su questo sito; in poche
parole progetto DSBM portato avanti dall’ egiziano Lord Mist. Per quanto
riguarda Viragha invece il musicista è nuovo pure a me: gruppo proveniente
dallo Sri Lanka che propone un Depressive piuttosto atmosferico (uno dei pochi
gruppi che conosco di quel paese). Frostagrath apre il disco con “Tears of
Desolation”, intro molto atmosferica accompagnata da una chitarra piuttosto
malinconica; segue “And finally, the Death caverns will carry out my Soul”: il
brano cambia leggermente stilistica rispetto all’ ultimo disco, risultando così
meno caotico. Il low-fi quasi totale viene abbandonato e gli ottimi riff sono
messi bene in risalto: ciò implica un notevole aumento di qualità nei brani, anche
perché Lord Mist riesce a tirare fuori molte emozioni attraverso la chitarra,
alimentate ancora di più da parti melodiche-atmosferiche sullo sfondo create da
un synth. Un buon lavoro marchiato Lord Mist. Veniamo invece ora ai due brani
successivi appartenenti a Viragha: “Adareneey Adhonawa Pt. II” si presenta
subito come un brano molto ambientato e con spesse atmosfere; i riff vengono
leggermente influenzati dal Doom Metal, risultando pieni di dolore ed odio,
merito anche dell’ ottima interpretazione vocale. Particolare invece il
seguente ed ultimo brano “The Gospel of Despair”: la canzone si struttura
totalmente su un unico riff –di chiaro stampo alla Thy Light- prolungato per
quasi venti minuti; la cosa più particolare è che non si viene colpiti dalla noia
o dalla troppa ripetitività. Ed ecco il perché: al riff di base appena citato
se ne va a sovrapporre un’ altro, ciò riesce perfettamente a distorcere alcune
parti rendendole all’ orecchio più emotive e piacevoli. Sicuramente non siamo a
livelli di capolavoro, ma secondo me tutte e due le band hanno già capacità e
basi per riuscire a produrre qualcosa di più qualitativo.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>VOTO: 7/10</b></span></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>-SADIK-</b></span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br /></b></span>
<span style="background-color: black; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><span style="color: white;"> </span><a href="http://www.youtube.com/watch?v=iGlbfwtsO4U"><span style="color: yellow;">VIDEO</span></a></b></span>Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-47470546925846925062013-07-14T18:33:00.001+02:002013-07-14T18:33:37.764+02:00YERBADIABLO – JESTER IN BRICK LANE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZjBg57vmLcg924eb6nUiIC1H7wnGG7HjnK07elwSjrbrwlT768jtrFNA4roEId682OEiNqZj_Ews34j3KNaeZceEAl1jHltv3j_CAMUVKpea6odUDFncSJ3zh1MFiovBevOCgVxZEbiHI/s1600/1017244_599680576733391_1152842326_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZjBg57vmLcg924eb6nUiIC1H7wnGG7HjnK07elwSjrbrwlT768jtrFNA4roEId682OEiNqZj_Ews34j3KNaeZceEAl1jHltv3j_CAMUVKpea6odUDFncSJ3zh1MFiovBevOCgVxZEbiHI/s400/1017244_599680576733391_1152842326_n.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Forse uno dei dischi più difficili, complessi ed intriganti
che mi capiterà mai di recensire: un album dalle mille sfaccettature, nel
qualche vengono tirati fuori i generi più classici possibili, amalgamandoli e
unendoli perfettamente. Ora mi chiedo: chi è il genio che sta dietro a questa
one-man band? Mi spiego meglio: “Western in Brick Lane” è un mix di
Progressive, Indie Rock e Reggea legato dal Funk, Fusion e Punk-Rock; andando
anche a toccare generi come lo Psychedelic Rock, il Noise, la Musica Tribale e
persino il Country. Capirete che non è cosa da tutti fare una cosa del genere,
tral’ altro pure senza sbavature: nonostante Yerbadiablo continui a cambiare
stilistica, non crea difetti o sbavature nei cambi di tempo o nel mutamento
totale di genere; cosa non da poco. In se il disco è impossibile da descrivere
se non come già fatto ora, c’è comunque da dire che ti prende sin dal primo
ascolto, risultando un ascolto divertente, orecchiabile e piacevole. Un
progetto che sicuramente sorprenderà in futuro, magari rivoluzionando un po’
anche la scena; perché no?<br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>VOTO: 7,5/10</b></span></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>-SADIK-</b></span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br /></b></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/ADTCbMY1NKA?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-864195406632848472013-07-13T17:08:00.000+02:002013-07-13T17:08:04.511+02:00STRIKING BEAST - NUCLEAR GENOCIDE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0goUKfMOQqTcXiEZFUyU0DQ9Z1poZVEGLjLS00G3NZSJkHRW12zGgPiwv62u3ZluvNO-PP7NQ1TF9wCNSbObAn9p7urUxPvyJApDbk0yx36_Xmo1EXaa4uFMd2zpty3MbnyGv8ani0UEJ/s1600/1361902654_ok%C5%82adka_prz%C3%B3d.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="398" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0goUKfMOQqTcXiEZFUyU0DQ9Z1poZVEGLjLS00G3NZSJkHRW12zGgPiwv62u3ZluvNO-PP7NQ1TF9wCNSbObAn9p7urUxPvyJApDbk0yx36_Xmo1EXaa4uFMd2zpty3MbnyGv8ani0UEJ/s400/1361902654_ok%C5%82adka_prz%C3%B3d.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="background-color: black; line-height: 17px;"><span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Direttamente dalla patria dei mitici Behemoth, ecco i polacchi Striking Beast, gruppo nato nell'Ottobre 2011 che propone un Thrash Metal influenzato da band come Slayer, Destruction ed Exodus. Il demo che sto recensendo è intitolato "Nuclear Genocide", è composto da 4 tracce e ha visto la luce a Febbraio di quest'anno. Si parte con "Alcoholic Assault", secondo il recensore la canzone meno ispirata del demo, anche se mette in risalto l'abilità tecnica della band. La seconda traccia si apre con l'esplosione di una bomba nucleare: è la titletrack, una classica canzone Thrash veloce ed incazzata, che ricorda molto gli statunitensi Havok; alla quale segue "Toxic Injection", un brano davvero molto interessante, ricco di cambi di tempo e di riff assassini uno dietro l'altro: sicuramente miglior brano del demo. Spetta a "Children of war" chiudere l'opera della band polacca, una canzone piuttosto lineare che non presenta le belle variazioni che conteneva "Toxic Injection", ma si lascia comunque ascoltare. Gli Striking Beast non fanno gridare al miracolo, ma se più avanti riusciranno ad essere più originali e ad azzardare qualcosa di più elaborato e tecnico come si sente nella terza traccia penso che potranno presto dire la loro.</span></span><br />
<span style="background-color: black; line-height: 17px;"><span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="background-color: black; line-height: 17px;"><span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>VOTO: 6,5/10</b></span></span><br />
<span style="background-color: black; line-height: 17px;"><span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>-JACK-</b></span></span><br />
<span style="background-color: black; line-height: 17px;"><span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br /></b></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/a15g5-WHFiE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-63219472974351065682013-07-12T16:00:00.000+02:002013-07-14T18:29:29.543+02:0017 CRASH - 17 CRASH<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXHxDuIEFvMe7VoTJSQ1bC4boGI47At-8yhMP5D4UKfy8AhKdNp8sGZymoM6HXJfgTrpf_oOCqa2xNfT7RQG8UKVR6C4UGw765u8uLbGC4Gn-XPUrwOfVfaqyAZTUSSgUvTi3N-fuLHDou/s1600/706005_473203999398850_1898363236_o.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXHxDuIEFvMe7VoTJSQ1bC4boGI47At-8yhMP5D4UKfy8AhKdNp8sGZymoM6HXJfgTrpf_oOCqa2xNfT7RQG8UKVR6C4UGw765u8uLbGC4Gn-XPUrwOfVfaqyAZTUSSgUvTi3N-fuLHDou/s400/706005_473203999398850_1898363236_o.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 17px;">E' hard rock nudo e crudo quello che ci sparano nelle orecchie i livornesi 17 Crash, gruppo nato nella città toscana nel luglio 2011 per iniziativa del batterista Phil Hill, Fudd e Kiko Zozzo, questi ultimi due provenienti dagli Undead. Il gruppo si stabilizza nel Maggio 2012 dopo alcuni cambi di formazione che vedono l'entrata del talentuoso cantante lucchese Ros Crash, il chitarrista Steve Poison e il bassista Koursed, che sostituisce Fudd. Il demo in esame è composto da due canzoni: Let me live your Rock'n'Roll e Respect (o almeno, così la band ci ha detto). La qualità del demo è molto buona: tutti gli strumenti si sentono molto bene, da notare le chitarre e la bella voce di Ros Crash in primo piano. La prima traccia, Let me live your Rock'n'Roll è un Hard Rock grezzo, molto stradaiolo, che a livello strumentale ricord</span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;">a vagamente i Guns 'n' Roses del mitico Appetite for Destruction. Il ritornello è accattivante e gli assoli sono di pregevole fattura. La seconda canzone è Respect: il brano si apre con un bell' arpeggio per sfociare poi in un malinconico ritornello. Da sottolineare è anche il buon lavoro della sezione ritmica e ancora una volta la voce di Ros che fa da protagonista. Diciamolo, i 17 Crash non inventano nulla di nuovo, ma la qualità dei brani e dei musicisti stessi è indiscutibilmente buona. Se in futuro riusciranno a migliorare ancor di più il songwriting, potranno facilmente fare il salto di qualità. Respect!</span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>VOTO: 7/10</b></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="background-color: black; line-height: 17px;"><b>-JACK-</b></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="background-color: black; line-height: 17px;"><b><br /></b></span></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="background-color: black; line-height: 17px;"><b><span style="color: white;"> </span><a href="https://www.youtube.com/watch?v=PtuPIjrk3aM"><span style="color: yellow;">VIDEO</span></a></b></span></span>Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-74792538982507982662013-07-11T17:59:00.002+02:002013-07-11T18:06:27.742+02:00SOUTHERN CULT - WEED 'N' MUD<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmQKLqy_6PjWNcbKjoef-F_-F2YFNaweim0vk9EZr-NQ6VMkra8PBihAJTDaxCYmE42-4bIMGzYePT9-scLa_CF_WCfUAOhbc3HR-2PnC6JZ5WOEmlp8YGb4Ot9oegX79OUvjeLBHsi7ul/s1600/Immagine.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="385" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmQKLqy_6PjWNcbKjoef-F_-F2YFNaweim0vk9EZr-NQ6VMkra8PBihAJTDaxCYmE42-4bIMGzYePT9-scLa_CF_WCfUAOhbc3HR-2PnC6JZ5WOEmlp8YGb4Ot9oegX79OUvjeLBHsi7ul/s400/Immagine.JPG" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 17px;">I Southern Cult sono una giovane band underground proveniente da Brindisi. </span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;">"Weed 'n' Mud" è la loro prima demo ufficiale, composta da pochi brani. Già dal titolo possiamo facilmente capire che stiamo parlando di una band formata da "pessimi elementi", amanti delle buone tradizioni della calda e paludosa Lousiana (marijuana e fango appunto ndr): appena mettiamo in play infatti veniamo perentoriamente inondati da uno Sludge metal ricco di reminiscenze Southern Rock. Il suono ha il giusto grado di "sporcizia" e la produzione appare credibile e in linea con le proposte americane. La band pare affiatata e nelle tre tracce pensa a pestare duro, pur senza sacrificare divagazioni strumentali di matrice Stoner; la timbrica di Uncle Max II (potente e calda) è molto vicina a quella che Mr. Phil Anselmo ci ha abituati coi i Down. Ecco, i Down... I Southern Cult appaiono troppo derivativi e ancorati ai canoni del genere per fare emergere una personalità propria. Finito l'ascolto è infatti poca la voglia di schiacciare nuovamente play. Per ora rimangono da consigliare solamente ai fan più "marci" del genere, nulla di più. Voto 6 sulla fiducia, sperando di sentirli in futuro osare di più. Le carte in tavola ci sono tutte, basta solo mescolarle meglio e distribuirle !</span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><br /></span></span>
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b>VOTO: 6/10</b></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b>-BERTUZZ-</b></span></span><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: black; display: inline; line-height: 17px;"><b><br /></b></span></span>
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"> </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: white;"> </span><a href="http://www.youtube.com/watch?v=iUDFA2YVeQg"><span style="color: yellow;"><b>VIDEO</b></span></a></span></span>Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-44784143915496359582013-07-09T18:39:00.000+02:002013-07-09T18:39:01.139+02:00MOTORFINGERS – BLACK MIRROR<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifXYY84bgDbI7ZBqA4FQFyqZIeyz4fvZ6d-bl0A-BHYpH8ugOs-XASSHzM_eu9vpcHx4hSI5R6j2SPLGHGk41t-i2mWTl4jCEWWsHuw1ZvTl4xa9XTXyD62S08nym5k5tjjscsc8LMcTXt/s1600/rgrrg.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifXYY84bgDbI7ZBqA4FQFyqZIeyz4fvZ6d-bl0A-BHYpH8ugOs-XASSHzM_eu9vpcHx4hSI5R6j2SPLGHGk41t-i2mWTl4jCEWWsHuw1ZvTl4xa9XTXyD62S08nym5k5tjjscsc8LMcTXt/s400/rgrrg.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Dopo qualche EP d’ inizio, la band modenese torna in scena
producendo “Black Mirror”, album di debutto del gruppo nato nel 2010. In questo
nuovo full-length i Motorfingers mettono in mostra il proprio amore per l’ Hard
Rock/Alternative Metal moderno, sfoggiando un disco energico ed entusiasmante
sin dall’ inizio: credo che dalla copertina si possano capire un po’ le
emozioni che la nostra band tenta di esprimere. Tra i punti di riferimento
principali troviamo gli statunitensi Alter Bridge, gli enormemente discussi
Nickelback e i Metallica più commerciali del Black Album; insomma, un disco dal
forte sapore americano che riesce ad ambientarsi in maniera perfetta. Le
principali caratteristiche che distinguono questo disco sono i riff molto
ruvidi ed energici, una voce abbastanza particolare che si adatta bene al
genere proposto e alcuni giri di basso niente male; “Black Mirror” viaggia
spesso e volentieri su ritmatiche aggressive e groovose (perdonatemi il
termine), ma non mancano comunque parti calme o acustiche che tentano di
trasmettere qualche emozione all’ ascoltatore. Nonostante questo si fatica a
collocare il disco in un genere preciso: le influenze sono molteplici, si
spazia dall’ Alternative al Groove Metal, fino ad arrivare a ritmi di matrice
Stoner per quanto riguarda la batteria. C’è chi direbbe che questo è un
grandissimo disco, ma ahimè non sono uno di loro: sicuramente è un prodotto di
qualità, ma personalmente non mi ha colpito più di tanto. Auguro comunque alla
band di riuscire a far di meglio; sarò felice di poterli recensire un’ altra
volta.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>VOTO: 6,5/10</b></span></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>-SADIK-</b></span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br /></b></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/nmFRjujYAbU?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-43727581238900348422013-07-08T21:25:00.002+02:002013-07-08T21:25:50.013+02:00EXTREMA – THE SEED OF FOOLISHNESS<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHqK_1be9e5HOFFG9Tt7X5N6kmfK6leyJ7TvoNoN4SVracO3AFHDEnqwt207sCtQ_zihdCeeuwXDzf4CiSA3u5K58gUZ5NlcdxT7sD88Tf7dE4-rhyZgh6IJDH67E-4UqIdaSNfWglUUsd/s1600/ExtremaAlbum2013.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="396" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHqK_1be9e5HOFFG9Tt7X5N6kmfK6leyJ7TvoNoN4SVracO3AFHDEnqwt207sCtQ_zihdCeeuwXDzf4CiSA3u5K58gUZ5NlcdxT7sD88Tf7dE4-rhyZgh6IJDH67E-4UqIdaSNfWglUUsd/s400/ExtremaAlbum2013.jpg" width="400" /></a><span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 17px;">Salve, gente. Dopo quasi un mese che non recensivo nulla sono tornato con una band (sempre del nostro underground) che è attiva da 20 anni ma che non avevo mai sentito nominare: gli Extrema. Prima di ascoltare il disco mi domandavo: “Com'è che non conoscevo questa band così attiva nella nostra Italia?”. Dopo l'ascolto di “The Seed of Foolishness” e l'averlo letto qua e la la biografia dei Nostri credo di essermela data una risposta.</span><br style="line-height: 17px;" /><span style="line-height: 17px;">Ma partiamo con ordine: gli Extrema suonano un misto di Punk, Thrash e Groove Metal e hanno avuto una carriera con molti alti e bassi e questo loro nuovo lavoro doveva essere una vera e propria bomba in una discografia piacevole ma non particolarmente entusiasmante. </span><span style="line-height: 17px;">Partiamo con ordine: l'iniziale “Between the Lines” è un Groo</span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;">ve possente ed incalzante bello da ascoltare ma abbastanza monotono verso la fine, con l'ottima voce di Gianluca Perotti che si erge potente e la 7 corde di Tommy Massara veloce e precisa che regala assoletti melodici carini. La successiva “The Politics” sembra fare molto il verso al tipico mosh-sound degli Anthrax, mentre la seguente “Pyre of Fire” è un altro Groove che plagia (in maniera positiva) i Pantera, sopratutto al ritornello. Si arriva a poco più di metà disco con “Bones”, classica canzone che inizia con la chitarra acustica, che si può descrivere come una ballata pesante ma noiosa e con la caratteristica voce di Perotti che non si abbina completamente (a mio parere). Vi è poi “Deep Infection”, in puro stile Metallica alla Kill' Em All, canzone veloce e dinamica e con buoni cambi di tempo, che è quella che mi è piaciuta di più insieme alla successiva “Sick and Tired”, la traccia con più personalità presente nel disco. Infine troviamo è “A Moment of Truth”, una ballata acustica che ricorda più uno di quei pezzi Country/ Blues che si sentono nei vecchi film western che una canzone Metal, la quale l'ho trovata fuori posto rispetto alle altre e un po' risollevata dall'esilarante finale presente dopo circa 3 minuti di buio (che non svelo per lasciarvi la sorpresa). Quindi... Sono deluso? Perplesso? Rimasto piacevolmente affascinato da un “disco citazione” che rimane saldamente legato alla tradizione? Sinceramente non so come prendere questo disco; vi consiglio di farci comunque un giro, potrebbe interessarvi un po'.<br /><br /><b>VOTO: 6,5/ 10<br />-ULTHAR-</b></span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #333333; display: inline; line-height: 17px;"><br /></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/yxTk0Z2iU3k?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-67044212420483763232013-07-06T15:09:00.000+02:002013-07-06T15:09:13.106+02:00FUEL FROM HELL – EASIER SAID THAN DONE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm5B5IDwXDY9jy7xd7NfKbj1swRI0WbycRJ8qhKzDnfAyV7KbTbS5OM-3SBXln-jDtoKefhYwYVYjuoCMUTONzQUH_5oJfe-dw3XpCLG4qK6lfAbBiLilIF-EYJ35FpEaVao-JQhpv7NdQ/s1600/11669_10151784427034676_1236524211_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm5B5IDwXDY9jy7xd7NfKbj1swRI0WbycRJ8qhKzDnfAyV7KbTbS5OM-3SBXln-jDtoKefhYwYVYjuoCMUTONzQUH_5oJfe-dw3XpCLG4qK6lfAbBiLilIF-EYJ35FpEaVao-JQhpv7NdQ/s400/11669_10151784427034676_1236524211_n.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">I Fuel from Hell sono la classica band che vive e si nutre
della triade “Sex, Drugs & Rock ‘n’ Roll”, risultando grintosa ed energica
non solo nella musica, ma anche di fronte a problemi passati che purtroppo
hanno afflitto il gruppo. Lo devo confessare; quando mi è arrivato il promo
(gentilmente spedito dalla nostra partner Street Symphonies Records) mi aspettavo la classica band totalmente
influenzata e priva di personalità propria –forse anche a causa della copertina
molto banale-: ebbene, per l’ ennesima volta, devo rimangiarmi quello che ho
pensato. Nonostante la proposta di un Hard/Glam Rock di chiaro stampo alla
Motley Crue e compagnia bella, i FFH riescono a mantenersi su standard non troppo bassi e ad iniettare
nella propria musica una buona dose di carisma e personalità; indispensabile
per chi odiernamente suona questo genere. Il disco si muove su dinamiche veloci
ed energiche: qui ci avventuriamo tra riff alla Kiss, tra cambi di tempo e
passaggi di batteria ben costruiti, tra inserti di basso e in una voce che
ricorda Axl Rose al miglior tempo; dimostrando così che non serve avere una
tecnica eccelsa per essere una buona band. Tra i migliori brani spicca subito
l’ iniziale “Electrified”, il perfetto incrocio tra Kiss e Motley Crue “17
& Wasted” e la conclusiva “House of Love”, brano orecchiabile e ben
confezionato. L’ ascolto del disco risulta piacevole e pieno di adrenalina;
serve comunque più groove nelle melodie e nei riff, stando attenti però a non cadere
troppo nel commerciale. Non è nulla di canonicamente nuovo, ma i Fuel From Hell
riescono pienamente nel loro intento, sfornando un disco appassionante e pieno
di aggressività; non mi sento di alzare troppo il voto, ma ragazzi… <span lang="EN-GB">Fuel From Hell rules!<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB" style="background-color: black;"><span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>VOTO: 7/10<o:p></o:p></b></span></span></div>
<span lang="EN-GB" style="background-color: black;"><span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>-SADIK-</b></span></span><br />
<span lang="EN-GB" style="background-color: black;"><span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br /></b></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/59BkgYQdIlE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-61404989687714481972013-07-02T18:08:00.001+02:002013-07-02T18:56:42.412+02:00ALESSANDRO BEVIVINO – DEAD BALLAD SESSION<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLVa1iY9AhU55brQzOyVy-Tr-bRnEE-RS-bbmSdbJCrcl3U-ASl56rNLhYIW4ZJs2utlpYdh05H0CWKuVHCMeaCpJWmely0tRXaBjCtUk-yQDKaZ5X8rCby6MYEboqjW98BNv3AHMTT42D/s1417/MINI+CD.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLVa1iY9AhU55brQzOyVy-Tr-bRnEE-RS-bbmSdbJCrcl3U-ASl56rNLhYIW4ZJs2utlpYdh05H0CWKuVHCMeaCpJWmely0tRXaBjCtUk-yQDKaZ5X8rCby6MYEboqjW98BNv3AHMTT42D/s400/MINI+CD.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ho visto Alessandro cimentarsi in svariati generi e svariate
band: dal Western Rock (Disco Samurai/I Corti di Verbo Nero) al Crossover
(Tron), dal Groove (The Fabulous Concerto) all’ acustica (New Branch); ma una cosa
così devo ammettere che non me l’ aspettavo. Questo disco, risalente al 2012, è
il classico album inclassificabile e quasi totalmente indescrivibile: il nostro
musicista in realtà qualcosa di inqualificabile l’ aveva creato con Mega Trip
dei Cyber Cross, ma almeno qualche canone di base c’ era. Ognuno dei brani contenuto
in questo disco cambia rispetto al precedente: mentre la prima canzone “Horror
B Movie” fa pensare ad una sorta di Rap –a causa del Bit alla base-, il
successivo brano “Incubo Orgasmico” ha sullo sfondo suoni che mi ricordano la
psichedelica (creati probabilmente da un synth); mentre “Paradiso” ha un
semplice tamburo a sorreggere la voce. Per quanto riguarda le tematiche dei
testi non ne vedo di precise: scorgo comunque un mezzo accenno al Satanismo
Razionalista in “Paradiso” (Che sia voluto? Non credo); anche se “Dead Ballad
Session” è un autoprodotto, il mixaggio ed il suono sono perfetti, alla pari di
un disco ufficiale. Non credo ci sia altro da dire: sette minuti di pura ed
oscura teatralità creata da una delle tante sfaccettatura del musicista;
Alessandro Bevivino continua a stupire il sottoscritto, è un vero peccato però
che si possano trovare pochi suoi brani sul web. Ma sottolineo per l’ ennesima
volta: grande musicista e grande persona.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>VOTO:7/10</b></span></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>-SADIK-</b></span>Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-36566335322245245252013-06-30T19:19:00.000+02:002013-07-27T17:53:51.599+02:00TOP 3: GIUGNO (2013)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsa85r4ErhRsI1ShdSHXJ6_GY2hyixfqalmZQ8bBevoY5c8Ts_B8wm9KGXPc2W3WJQpuBwl9VOjZ6TI3mmlEE3AlfSUuUde91NUxjCm0WpPGN5kb5BSk0_7eFOdVMPZeOFybMsOCYK0lRc/s751/fdfddf.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsa85r4ErhRsI1ShdSHXJ6_GY2hyixfqalmZQ8bBevoY5c8Ts_B8wm9KGXPc2W3WJQpuBwl9VOjZ6TI3mmlEE3AlfSUuUde91NUxjCm0WpPGN5kb5BSk0_7eFOdVMPZeOFybMsOCYK0lRc/s400/fdfddf.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>1. <a href="http://sadikundergroundreview.blogspot.com/2013/06/ade-spartacus.html"><span style="color: yellow;">Ade</span></a></b></span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"> Death Metal</span><br />
<span style="background-color: black; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b><span style="color: yellow;">2. </span></b><b><a href="http://sadikundergroundreview.blogspot.com/2013/06/ecnephias-necrogod.html"><span style="color: yellow;">Ecnephias</span></a></b><br /><span style="color: white;"> Death/Doom Metal</span><br /><b><span style="color: yellow;">3.</span> <a href="http://sadikundergroundreview.blogspot.com/2013/06/death-ss-resurrection.html"><span style="color: yellow;">Death SS</span></a></b><br /><span style="color: white;"> Industrial/Heavy Metal</span></span>Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-13572741227374836342013-06-30T16:23:00.001+02:002013-06-30T19:15:35.678+02:00ECNEPHIAS – NECROGOD<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcCKelHWBvsqLRYdjAfzwWOLG-UuRhxH17grDZmM4vciM-qBXzTCzSmnD1CFxvHKwugOdeIv66ROyaDstKiWid6xNKirwqo9rCtfLiHWtZVt6T8o77MCKgjBX658ls3ugbjYPR2AQMiiOs/s960/296898_593339927344060_322202863_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="397" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcCKelHWBvsqLRYdjAfzwWOLG-UuRhxH17grDZmM4vciM-qBXzTCzSmnD1CFxvHKwugOdeIv66ROyaDstKiWid6xNKirwqo9rCtfLiHWtZVt6T8o77MCKgjBX658ls3ugbjYPR2AQMiiOs/s400/296898_593339927344060_322202863_n.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A distanza di quasi due anni dal disco “Inferno”, gli
italiani Ecnephias rimescolano le carte in gioco e lanciano “Necrogod”, nuovo e
probabilmente -come già accennato dal cantante Mancan- miglior album della band
quasi ventennale. Molto facilmente alcuni ascoltatori faranno fatica ad
individuare i generi proposti dagli Ecnephias, e devo ammettere di aver
incontrato qualche difficoltà pure io, forse a causa delle atmosfere e per la
particolarità di quanto proposto. La band partita proponendo un Black Metal dai
tratti celebrativi, dopo mutazioni e mutazioni, arriva ad eseguire un
Death/Gothic/Doom Metal dalle forti atmosfere misteriose (che si possa
descrivere come un misto di Occult, Dark, Death e Doom Metal?). Sono presenti
comunque influenze da parte di band come Moonspell e Rotting Christ, ma
continuamente rinnovate, arricchite e personalizzate, facendone un grandissimo
punto di forza per gli Ecnephias. Molto buona la prestazione del vocalist:
Macan possiede un gran growl da un suono voluminoso, forse una delle cose più
caratteristiche del disco; e bisogna dire che se la cava più che bene anche in
clean. Le chitarre eseguono riff piuttosto semplici, ma che insieme alle
tastiere riescono a dare pesanti atmosfere ai brani; la batteria spesso esegue
ritmi tendenti a qualcosa dal sapore tribale: forse di matrice Stoner per
quanto riguarda rullante e piatti; si fa comunque uso della doppia cassa,
questa volta anti-tritacarne. Ogni brano ha un grosso valore e molta qualità
dietro a se, c’è da dire però che canzoni come “The Temple of Baahl-Seth”,
“Necrogod” e “Voodoo” danno una grossa spinta al disco, già ottimo di per se.
Con questo album gli Ecnephias, non solo vanno oltre ad ogni aspettativa e si
superano, ma sfornano un lavoro non solo da ascoltare, ma da capire, nelle sue
più tetre e misteriose sfaccettature; a mio parere si tratta di una delle
migliori uscite Italiane di questo 2013, che sicuramente colpirà molti
ascoltatori. Voglio concludere con una frase ironica che spero non venga presa
come offensiva: se fai parte di quel filone di Italiani che sostengono che la
città di Napoli non ha nulla di bello, non è vero, Napoli ha gli Ecnephias! </span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>VOTO: 8,5/10</b></span></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><span style="font-size: small;">-SADIK-</span> </b></span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br /></b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/op9ZVHkB0jQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-56969917402694723562013-06-29T16:49:00.000+02:002013-06-29T18:57:11.338+02:00DELIRIO OCCULTO - AS I DIE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2dsN7fsDlXsYMV8qYDEYmHIaMSN-o3TlNgEG3Ln5fWMnfd6Vci9Drzt5dqc1FzcjDeTDRpkB4IchgxN4CBfbLEj1_iys1ANN9jXpor7IkGH9Kmx7EVS2WDqBAuGb__mBND1XD0LJt8Tuv/s477/Immagine.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2dsN7fsDlXsYMV8qYDEYmHIaMSN-o3TlNgEG3Ln5fWMnfd6Vci9Drzt5dqc1FzcjDeTDRpkB4IchgxN4CBfbLEj1_iys1ANN9jXpor7IkGH9Kmx7EVS2WDqBAuGb__mBND1XD0LJt8Tuv/s400/Immagine.JPG" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 17px;">Oggi vi recensirò un genere in cui mi vedrete scrivere pochissimo se non mai, con i Delirio occulto </span><span style="line-height: 17px;">oggi si parla di Black Metal nostrano. </span><span style="line-height: 17px;">I Delirio Occulto, gruppo siculo nascente dalle ceneri degli Opus in Flames hanno preso vita nel 2006 di una pubblicazione di </span><span style="line-height: 17px;">un demo omonimo ottenendo un buon riscontro anche all'estero. Nel 2010 rilasciano il loro primo LP "As I die", album in questione</span><span style="line-height: 17px;"> che analizzeremo oggi. </span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 17px;">Per quanto a me il Black Metal non possa piacere, per motivi che non sto qui a spiegarvi, stranamente i Delirio Occulto riescono a prendermi proponendo un album veramente vario e valido, che non annoia per niente, soprattutto con la prima traccia "Rusted", che a tratti presenta anche varie influenze di altri generi del Metal per quanto riguarda il riffing. Una nota davvero positiva di questo lavoro è la traccia "My Cold Rebirth" che potrebbe essere scambiata tranquillamente da i meno esperti (come in questo caso me) per una canzone dei Peste Noire, per la gestione delle voci e degli arpeggi di chitarra. In linea generale questo disco è tendenzialmente e volutamente rapido e violento, a parte ovviamente la appena citata "My cold rebirth": adatto ai fan del Black old school. La produzione è fatta abbastanza bene, tenendo conto di che genere si sta parlando, senza errori e da un suono scorrevole, di conseguenza il disco non presenta grandi difetti se non alcune piccole sbavature. Quindi senza essere titubante posso affrettarmi a dare un voto a questo "As i Die", che con i suoi 46 minuti di durata, non mi ha annoiato nemmeno un istante. Ottimo lavoro da parte dei Delirio Occulto, che ora sta lavorando a un nuovo EP, che spero mi piacerà ugualmente.</span></span><br />
<span style="background-color: black; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 17px;"><span style="color: white;"><br /></span></span>
<span style="background-color: black; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 17px;"><span style="color: white;"><b>VOTO: 8/10</b></span></span><br />
<span style="background-color: black; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 17px;"><span style="color: white;"><b>-KOR3- </b></span></span><br />
<span style="background-color: black; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 17px;"><span style="color: white;"><b><br /></b></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/gkj9qbqdVMw?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-71458916899014237132013-06-28T17:34:00.000+02:002013-06-29T11:43:45.088+02:00ADE - SPARTACUS<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6vI3wdqRbJp_ggdfDsWVmfA2sDXe22sXIGTNqN1TPeft5Hx0SJZgDfJKOT4tm0IYrh5bJUdKh2GL8I1d1Vqb6gXhQCGjw-h8ZbWwhPxjB0VMa9Qv9X3gr95xmaiY07Zp-7at_GVcUrM1O/s1600/qE25Fgk.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6vI3wdqRbJp_ggdfDsWVmfA2sDXe22sXIGTNqN1TPeft5Hx0SJZgDfJKOT4tm0IYrh5bJUdKh2GL8I1d1Vqb6gXhQCGjw-h8ZbWwhPxjB0VMa9Qv9X3gr95xmaiY07Zp-7at_GVcUrM1O/s400/qE25Fgk.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><u>Ringrazio <b>Tito Vespasiani</b> (manager della band)
per avermi inviato gentilmente il promo. </u><br />
<br />
Dopo l’ uscita del primo full-length “Prooemivm Sanguine” i romani Ade tornano
in campo con “Spartacus”, album-rivelazione che sta ottenendo ottimi feedback
dalla critica musicale. Il disco supera ogni aspettativa: un vero e proprio
intreccio di melodia, tecnica e brutalità legati insieme da una buona dose di
epicità, risultando così un prodotto compatto e ben riuscito. Ma partiamo dalla
novità: in questo disco alla batteria troviamo nientepopodimeno che George
Kollias (Nile), successivamente sostituito da Giulio Galati (Hideous Divnity ed
Onryo), posto più che meritato per la nuova promessa italiana. Ascoltando
“Spartacus” troverete un Death Metal articolato e massacrante con molti inserti
di musica antica greco/romana, andando così ad aggiungere atmosfere dal forte
sapore eroico: qualcosa di simile a quanto già proposto dagli Ex Deo, o dai
famosi Nile e le loro armonie egizie. Non mancano comunque influenze di altri
gruppi, possiamo individuare la mano dei Decapitated (forse caduti un po’ in
basso ultimamente, ahimè), i già citati Nile e in maniera minore Behemoth ed
Amon Amarth. La musica è caratterizzata da molti cambi di tempo eseguiti con
maestria e precisione: il riffing molto articolato e ben strutturato risulta
pienamente a tempo con i ritmi infernali di Kollias, aiutando anche a costruire
muri sonori di notevole spessore, interrotti da inserimenti melodici creati con
l’ ausilio di strumenti quali flauto e cetra. Altra cosa da notare è la voce:
il vocalist fa uso di un growl piuttosto levigato/grattato, caratteristica che
troviamo maggiormente nel primo Death Metal; la produzione e ottima e non
risulta de-valorizzante, bello anche il songwriting che, unito alla musica,
regala anche certi momenti da una drammaticità emozionante. Dopo una decina di
ascolti posso ritenermi più che soddisfatto di questo album, risulta piacevole
ed intrigante, anche se non pienamente adatto alle orecchie di tutti; un
prodotto a cui bisogna prestare attenzione e dare il giusto valore, onde
evitare un’ altra delusione da parte dei fans italiani.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>VOTO: 9/10</b></span></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>-SADIK-</b></span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br /></b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/qGO1chg-mg8?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-45384952715776005102013-06-26T18:11:00.003+02:002013-06-26T18:11:43.568+02:00DIEVANITY – ORDINARY DEATH OF SOMETHING BEATIFUL<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgagaspjsJdFQLPFWaxfIOg3FhtaiOaJe64wlB3Yj7VDq9Scw0pZlUf8GnffnCH1ZXagQ0vesbHz6__dlELzxRn0jGwB70e3RSEkIG6D3Z2UDzAGQg4CvGxxPOFz5iBtWy-hQeirfY_Y03Q/s1600/36622_219951291452580_248632514_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="396" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgagaspjsJdFQLPFWaxfIOg3FhtaiOaJe64wlB3Yj7VDq9Scw0pZlUf8GnffnCH1ZXagQ0vesbHz6__dlELzxRn0jGwB70e3RSEkIG6D3Z2UDzAGQg4CvGxxPOFz5iBtWy-hQeirfY_Y03Q/s400/36622_219951291452580_248632514_n.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">I DieVanity prendono vita nel 2006 sotto il nome di
“Dovetail”, successivamente tramutato in “DieVanity”; la prima fatica della
band risale al 2009 con l’ EP “Objects in Mirror are closer than They Appear “,
e solo tre anni dopo danno vita a “Ordinary Death of Something Beatiful”. Dato
il titolo dal forte sapore d’ odio e di nichilismo, mi aspettavo qualcosa di
violento a livelli di Anaal Nathrakh, anche se devo ammettere che la copertina
e il logo mi hanno smentito sin da subito. La musica dei DieVanity è tutt’
altro che cattiva: atmosfere cupe, romanticismo, emotività e melodie creano in
questo disco –oltre ad alcune caratteristiche del genere- venature Gothic
Metal/Gothic Rock, senza tralasciare parti più sull’ Alternative/Groove Metal;
ma potete comunque capire le ritmatiche del disco scoprendo che le band di
riferimento sono Him e Avenged Sevenfold. Il punto forte dell’ album è la linea
vocale del cantante, molto emotiva, pulita e da un certo timbro difficile da
scordarsi, perfetta anche per il genere proposto; spesso e volentieri le
chitarre assumono sembianze acustiche, e come detto prima non mancano riff da
un sono roccioso stilisticamente Alternative Metal, belli anche gli assoli che
colpiscono nel segno. Nulla da dire sulla prestazione del bassista e del
batterista, nulla di grosso ma comunque preciso; altra cosa da notare è lo
sfondo da un suono elettrico creato da un synth. Il disco è ben mixato ed ha un
suono pulito, ma purtroppo la carenza di personalità si sente eccome,
d'altronde come con molte altre band, cosa che oramai è diventata quasi
classica; probabilmente il successo futuro sarà alle porte della band –data
comunque una certa qualità dei brani-, non attendo altro se non ascoltare cosa
tireranno fuori nel prossimo prodotto, sperando di trovarmi sorpreso e
spiazzato.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>VOTO: 7/10</b></span></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>-SADIK-</b></span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br /></b></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/RXr0oOuRCT4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5226484672892576702.post-78626645176383938322013-06-21T11:46:00.002+02:002013-06-21T11:46:50.632+02:00TUCHULCHA – LEGIONS OF ETRURIA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbrr3O8U6CUz4cKH2R5LC9A_AtRyxONNusTsKoUYC6UaRrXXJDcp-WXsVV3uBXk2k9GR2ggabe4QqPp1LtRs0jwzGzUZrTcANJs5SCV1E74BXz-4vSb3OevDBGyvaw_Wz4ZK0_5NL3LCzx/s1600/577561_635606596456122_296658192_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="362" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbrr3O8U6CUz4cKH2R5LC9A_AtRyxONNusTsKoUYC6UaRrXXJDcp-WXsVV3uBXk2k9GR2ggabe4QqPp1LtRs0jwzGzUZrTcANJs5SCV1E74BXz-4vSb3OevDBGyvaw_Wz4ZK0_5NL3LCzx/s400/577561_635606596456122_296658192_n.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nati con l’ intento di creare qualcosa di leggermente
innovativo, Emiliano (voce), Enrico (chitarra) e David (basso) creano i
Tuchulcha, band Death Metal proveniente dalla provincia di Pisa. In realtà i
tre musicisti sopra citati suonavano già insieme nei Carnefix, Grief Industries
e Zonalimite, infatti l’ affiatamento e il feeling che c’è tra i tre amici si
sente, alimentato anche dai successivi membri, vale a dire Federico (batteria)
e Francesco (chitarra). Sicuramente una parte dell’ originalità sta nelle
tematiche affrontate, vale a dire l’ antica civiltà Etrusca (guarda a caso
Volterra, la città da cui provengono, è di origini Etrusche); la cosa a parere
mio da una marcia in più, in quanto attira veramente l’ ascoltatore: un po’
come con i Nile, cultori dell’ Egitto, oppure con gli italianissimi Ade, amanti
dell’ antica Roma e Grecia. Appena iniziato il disco, vengo colpito da un
dubbio esistenziale, e mi dico: “Ma…il cantante…vuole fare growl…o cantare in
sporco…?”; eh sì, Emiliano è in possesso di tonalità buone legate ad una
stilistica che ti confonde veramente le idee nel giro di cinque secondi. Non
che sia uno svantaggio la parte vocale, anzi, da un tocco di classe in più al
disco; l’ album suona compatto ed omogeneo, tra le influenze in rilievo
troviamo gli Obituary, i Cannibal Corpse ed i maniera più leggera i
Monstrosity, tutto ciò fa viaggiare il disco su ritmatiche spesso e volentieri
veloci o martellanti. Nonostante i riff di buona fattura e valorizzanti, c’è da
notare che le parti di batteria in alcuni casi risultano troppo ripetitive, ed
è proprio da qui che proviene la monotonicità del disco: senza dubbio il
batterista ha una buona tecnica, esegue blast beat veloci ma non troppo
lanciati ed equilibrati, ma probabilmente si basa troppo su ritmatiche molto
simili. La produzione è sicuramente buona, pulita e piacevole all’ ascolto;
unico pelo nell’ uovo: il suono della batteria risulta un po’ troppo statico e
continuo. Questa volta tenderò ad essere di maniche più strette del solito;
alla band serve più personalità di ora…perché non mescolarci insieme musica
etrusca? Se fatto bene, uscirebbe un gran prodotto ed emergerebbe una grande
band, più grande di quanto lo sia ora.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>VOTO: 6,5/10</b></span></div>
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>-SADIK-</b></span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br /></b></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/G7jTlpqmQBM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Sadikhttp://www.blogger.com/profile/14875178244869223070noreply@blogger.com0