mercoledì 6 febbraio 2013

ALESSANDRO BEVIVINO - DISCOGRAFIA



Alessandro Bevivino è un cantante/chitarrista Italiano. In passato ha avuto molte band metal, come i Cyber Cross, The Fabulous Concerto ed i Tron, ma contemporaneamente si dedica a vari progetti Hard Rock e col tempo si specializzata acusticamente. Nel 2005 esce il primo album autoprodotto, cioè “New Branch” e successivamente nel 2009 esce anche il seguito, “New Branch: New Rose of tomorrow and Dead Unplugged”. Ma la storia non è finita qui, perché nel 2011 pubblica “I corti di Verbo Nero”, al quale dopo poco tempo allega “Disco Samurai”, e per finire nel 2013 è stato pubblicato anche “I Corti di Verbo Nero: Scene Eliminate”. Ed ora diamo uno sguardo generale ad ogni album:
- “I Corti di verbo Nero + Disco Samurai”: sono degli album essenziali in stile live, poiché è presente solamente voce, chitarra e basso (suonato da Eric Lucon). “I Corti di verbo Nero” è costruito come una colonna sonora di un ipotetico Spaghetti Western, ironizzando sulle produzioni Hollywoodiane, testi, artworks e sulla lingua Inglese;
- “New Branch: New Rose of tomorrow and Dead Unplugged”: è stato creato con l’ intento di partorire un disco acustico Hard Rock, per la precisione Grunge; infatti durante l’ ascolto si possono notare influenze stile Alice In Chains e Faith no More, senza dimenticare il tocco personale che caratterizza l’ artista;
- “I Corti di Verbo Nero: Scene Eliminate”: album composto da dieci tracce con un genere indefinito e prendendo vari aspetti dai dischi precedenti.
Iniziamo con il primo album, “New Branch: New Rose of tomorrow and Dead Unplugged”, una sola parola per descrivere questo disco: semplicità. Il primo brano “Dead Unplugged” apre con stile l’ album, un voce emotiva che spesso cambia tono accompagna un ritmo calmo e caldo creato dalla strumentazione che c’è sotto. La doppia voce è usata spesso, come in “Earthquake Motel” e “Justice and Mud”, la quale rende la canzone ancor più divertente; le maggiori influenze delle band che ho citato prima si evidenziano soprattutto in “New Rose of Tomorrow”, “Behind Blue Eyes” e in “Dry”. In “New Legend”, ”Pop Down” e “Rusty Nails” emergono parti più melodiche che si immergono in cupe tonalità, il tutto accompagnato da una base Elettro-Melodica. Sicuramente “You Gotta Snap ME” e le due bonus track (“Arabian Trip” / “Revolution Counter”) sono le più personali, infatti racchiudono svariati sound e generi diversi grazie ai quali il lavoro guadagna ancor più valore. Il secondo album è “I Corti di Verbo Nero”, il primo disco costruito come colonna sonora per un film Wester, e creato solamente con strumenti essenziali proprio come nei live. Il primo brano è “Flood of Tears (Il fiume)”, il ritmo è completamente basato su un unico riff di chitarra, al quale la voce si lega perfettamente, “Kill Me (Tentato Suicidio) e “Baradeida (il coca party) presentano una voce particolare specializzata sia in acuti che in clean. Altri brani interessanti sono “Koko B. Ware”, che anch’ esso porta con se una voce particolare ma curata, e “First Novembre Butterfly (Moth)” che racchiude in se una parte del fascino dell album. Unito al full length appena descritto troviamo “Disco Samurai”, un EP che cerca di spiegare e fare uscire meglio il senso dell’ album precedente. La prima delle quattro tracce è “Primative Nature”, la quale descrive il mondo indiano, presentando urla e, come dice la canzone stessa, natura primitiva; “Black Water” e “My Celebration” creano da ponte per unire i due brani agli estremi, “This is for You”, cerca di riprendere le urla presenti nel primo brano del disco ma presentandoli in un modo più particolare. Ed ora veniamo alla novità, cioè “I Corti di Verbo Nero: Scene Eliminate”, veramente un disco unico ed ironico. Prendendo una base nello stile di quelle de “Disco Samurai”/“I Corti di Verbo Nero” e aggiungendoci suoni, discussioni o scene improvvisate ne esce un risultato divertente ed ironico.Una discografia ben fatta, ascoltandola insieme si può capire l’ esperienza che l’ artista porta con se (e no, non sono Andrea Diprè!); un lavoro fatto veramente col cuore e che si può ben comprendere ascoltando i CD in successione, merita, e non poco!

VOTO: 7/10
-SADIK-


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