mercoledì 26 giugno 2013

DIEVANITY – ORDINARY DEATH OF SOMETHING BEATIFUL


I DieVanity prendono vita nel 2006 sotto il nome di “Dovetail”, successivamente tramutato in “DieVanity”; la prima fatica della band risale al 2009 con l’ EP “Objects in Mirror are closer than They Appear “, e solo tre anni dopo danno vita a “Ordinary Death of Something Beatiful”. Dato il titolo dal forte sapore d’ odio e di nichilismo, mi aspettavo qualcosa di violento a livelli di Anaal Nathrakh, anche se devo ammettere che la copertina e il logo mi hanno smentito sin da subito. La musica dei DieVanity è tutt’ altro che cattiva: atmosfere cupe, romanticismo, emotività e melodie creano in questo disco –oltre ad alcune caratteristiche del genere- venature Gothic Metal/Gothic Rock, senza tralasciare parti più sull’ Alternative/Groove Metal; ma potete comunque capire le ritmatiche del disco scoprendo che le band di riferimento sono Him e Avenged Sevenfold. Il punto forte dell’ album è la linea vocale del cantante, molto emotiva, pulita e da un certo timbro difficile da scordarsi, perfetta anche per il genere proposto; spesso e volentieri le chitarre assumono sembianze acustiche, e come detto prima non mancano riff da un sono roccioso stilisticamente Alternative Metal, belli anche gli assoli che colpiscono nel segno. Nulla da dire sulla prestazione del bassista e del batterista, nulla di grosso ma comunque preciso; altra cosa da notare è lo sfondo da un suono elettrico creato da un synth. Il disco è ben mixato ed ha un suono pulito, ma purtroppo la carenza di personalità si sente eccome, d'altronde come con molte altre band, cosa che oramai è diventata quasi classica; probabilmente il successo futuro sarà alle porte della band –data comunque una certa qualità dei brani-, non attendo altro se non ascoltare cosa tireranno fuori nel prossimo prodotto, sperando di trovarmi sorpreso e spiazzato.

VOTO: 7/10
-SADIK-

Nessun commento:

Posta un commento