Sicuramente molti di voi conosceranno Giuseppe Binetti per
la “scenata” e le critiche contro i giudici di X-Factor, cosa che sicuramente
ha scosso molte polemiche negative sull’ artista in questione, ma tralasciamo
questa parte, e concentriamoci sulla musica prodotta da Giuseppe. “Oltre il
confine” è un disco che spazia abbastanza tra i generi, andando dal classico
Rock italiano fino ad arrivare a spunti di Blues e di Reggea; le ritmatiche
spesso e volentieri sono lente, cercando pure (ovviamente insieme all’
interpretazione vocale) di emozionare l’ ascoltatore, anche se, almeno a mio
parere, il tentativo non ha dato del tutto i suoi frutti. Tra le cose pregevoli
del disco ne fanno sicuramente parte gli arrangiamenti singoli e i piccoli
assoli comunque piacevoli all’ ascolto, non è da escludere però l’ accuratezza
data alla sezione ritmica e le piccole atmosfere che vanno a crearsi in alcuni
brani. Purtroppo l’ album eccede di difetti: una delle maggiori pecche è la
voce, in quanto (già non essendo una grandissima voce in campo di tonalità e
suono) sono presenti alcune stonature evidenti, e con un orecchio più attendo
si sente chiaramente la correzione vocale con l’ uso di un apposito programma
per PC, molto evidente soprattutto nel ritornello di “Angeli Azzurri”. Un altro
difetto è sicuramente la scelta di dare maggiore risalto alla voce di Giuseppe,
lasciando la base strumentale indietro; pecca pure quando la linea vocale e
quella strumentale non si uniscono, creando un palese distacco in “Violentami”;
da notare anche i testi poco originali e significativi. Presentatosi come Il
nuovo Volto del Rock elegante Italiano, ahimè, sono costretto a bocciare il
disco per quanto sopra riportato; però c’è quasi da riconoscere una cosa:
Giuseppe sta iniziando ad avere un briciolo di successo, che la promessa
-nonché classica frase- “Un giorno
sentirete parlare di me” fatta ai giudici stia prendendo forma?
VOTO: 5/10
-SADIK- VOTO: 5/10
Nessun commento:
Posta un commento